Equity crowdfunding

Con il termine crowdfunding si intende una nuova modalità di finanziamento a disposizione delle start-up.

Questo finanziamento può essere di 4 differenti tipologie, in base a cosa la start-up “promette in cambio del capitale offerto dagli investitori”.

Di seguito elenchiamo brevemente le quattro tipologie di crowdfunding:

  1. Donation based: gli investitori offrono capitali senza ottenere nulla in cambio;
  2. Reward based: gli investitori offrono capitali e ottengono dei premi come ricompensa (biglietto gratuito spettacolo finanziato);
  3. Lending based: è una sorta di prestito tra privati;
  4. Equity based (equity=partecipazione): gli investitori offrono capitali ottenendo in cambio quote della società in cui hanno investito.

crowdfunding

Equity crowdfunding: vantaggi

L’equity crowdfunding è una delle quattro tipologie di crowdfunding esistenti ed è quello in assoluto più diffuso.

A favore della sua espansione è stato anche il contesto economico che si è instaurato da una decina di anni: dalla crisi del 2008, le imprese soprattutto nascenti e di dimensione ridotta hanno riscontrato molte difficoltà di accesso al credito per le imprese.

Come tutti ben sappiamo gli investimenti sono il veicolo dell’innovazione e della crescita del Paeseed è facilmente intuibile che un mondo nel quale le imprese non riescono a recepire denaro per aumentare la propria produttività ed efficienza, sia un mondo destinato a stagnazione e crisi.

Immaginate un metodo di finanziamento che da una parte non impegna le imprese con debiti che generano pesanti interessi passivi nel lungo periodo e dall’altra, gli investitori che prestano denaro possono diversificare il loro rischio, ripartendo il capitale da investire in piccole quote (a partire da 250 euro) da destinare all’acquisto di quote societarie di molte imprese diverse tra loro.

Si ottiene che le imprese riescono ad ottenere il denaro necessario per crescere e che gli investitori concludono investimenti altamente diversificati ma che potenzialmente possono rendere dieci, cento, mille volte il capitale investito. (è stato analizzato che gli investimenti in start-up vantano un ROI in media pari al 100% dopo solo sei mesi).

Può davvero rendere così tanto?

Dobbiamo ricordare che investendo in equity (quote) di start-up, si sta investendo in società le quali hanno come essenziale caratteristica quella della scalabilità.

Per scalabilità si intende che il prodotto o servizio oggetto della società riesce a soddisfare un bisogno che accomuna milioni di persone.

Quindi, se la start-up su cui si ha investito riesce a scalare il mercato in modo vincente, si potrà ottenere un’importante plusvalenza sulla quota acquisita.

Oltre che il guadagno dato dalla plusvalenza della quota posseduta, ricavi possono essere generati anche dalla distribuzione dei dividendi, che da normativa non possono essere ripartiti prima di 5 anni.

Quindi, gli investimenti in equity crowdfunding possono generare profitti solo nel lungo periodo.

Un’altra ragione per cui i capitali investiti in equity sono sempre più elevati, è quella che vede gli interessi attivi su titoli e altri tipi di investimenti a basso rischio rasenti allo zero, percentuali che disincentivano gli investitori a vincolarvi denaro.

Un ultimo vantaggio offerto dagli investimenti in start-up sono le agevolazioni fiscali: la Legge di Bilancio del 2017 ha introdotto una detrazione fiscale del 30% per gli investitori che decidono di investire in start-up.

Per esempio se si investono 1.000 euro in una start-up, 300 euro (30% di 1.000) potranno essere detratti dalle tasse l’anno successivo.

 

Equity crowdfunding: i rischi

Così come ogni investimento ad alto potenziale di guadagno, corrisponde un’alta percentuale di rischio.

I rischi degli investimenti in equity crowdfunding derivano principalmente dal fatto che hanno caratteristiche particolari differenti da quelle degli investimenti tradizionali.

Le start-up innovative sono qualcosa di completamente nuovo: non hanno uno storico su cui fare statistiche, fondamentali nel calcolo dei rischi, e non hanno dividendi da promettere.

Il punto-chiave di questa nuova tipologia di investimento è che non richiede più di basarsi sulla propria razionalità e conoscenza della struttura economica del mercato, bensì punta più al nostro modo di apprezzare il progetto presentato, includendo giudizi personali.

I giudizi personali derivano da emozioni, ed è questo il lato più complesso degli investimenti in equity crowdfunding.

Da sempre abbiamo imparato che la regola numero uno per compiere un buon investimento è lasciar da parte le emozioni e affidarsi unicamente a statistiche e numeri.

L’approccio emozionale è quindi uno dei maggiori rischi di fallimento per chi investe in quote di start-up innovative.

Un altro tipo di rischio è quello di perdere il capitale.

Acquistando quote di proprietà delle start-up si diventa soci a tutti gli effetti e quindi partecipa alla divisione degli utili ma anche all’intero rischio economico che caratterizza tutte le attività imprenditoriali.

Per questo è opportuno investire in start-up solo somme per le quali siamo certi di poter sostenere la perdita.

Una terza fonte di rischio è quella dell’illiquidità di tale tipologia di investimento.

Per liquidità s’intende la capacità di trasformare lo strumento finanziario in moneta nel minor tempo possibile.

Ovviamente una quota di una start-up è illiquida, è difficile venderla in poco tempo ad un prezzo che ne rispecchi il valore.

Equity crowdfunding: i pro e i contro in breve

Pro:

  • Possibilità di investire basse somme (a partire da 250 euro);
  • Investire piccole somme comporta diversificazione del rischio;
  • Investimento ad alto potenziale di guadagno;
  • Sgravi fiscali.

Contro:

  • Rischio dovuto all’approccio emozionale all’investimento;
  • Rischio di perdere il capitale investito;
  • Investimento illiquido.

 

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