Airbnb “l’hotel” più grande al mondo

La piattaforma online che mette in contatto chi viaggia con chi può affittare spazi abitativi a prezzi concorrenziali.

Le origini di Airbnb

La storia di Airbnb inizia alla fine del 2007 quando Brian Chesky e Joe Gebbia, designers appena trasferiti da New York a San Francisco, ancora senza lavoro fanno fatica a pagare l’affitto della loro casa.

In quel periodo la città si stava preparando ad ospitare un’importante conferenza sul design industriale e le camere d’albergo erano tutte piene.

I due ragazzi intravvedono l’opportunità di guadagnare e allestiscono parte del loro loft con alcuni materassi ad aria.

L’idea è quella di “affittarli” ai partecipanti alla conferenza offrendo così ai visitatori un posto per dormire e per fare colazione al mattino.

In fretta e furia creano un sito chiamato airbedandbreakfast.com” completo di foto dello spazio disponibile e ben presto arrivano i primi 3 ospiti disposti a pagare 80$ a testa a notte:

una donna di Boston, un uomo indiano e un padre di famiglia proveniente dallo Utah.

I ragazzi si rendono conto della potenzialità della loro idea,

L’idea

L’idea di airbedandbreakfast.com era perfetta.

Brian Chesky e Joe Gebbia organizzano conferenze per far conoscere il loro progetto e per invitare le persone a mettere a disposizione dei viaggiatori parte delle loro case o le stanze non utilizzate.

Si unisce al gruppo Nathan Blecharczyk programmatore di 29 anni laureato in informatica che si era pagato Harvard con i guadagni ricavati dalla vendita di un software inventato completamente da lui a soli 14 anni.

Bian, Joe e Nathan iniziano a lavorare insieme, modificano il sito originale e sono pieni di buoni propositi, ma al momento hanno solo 2 utenti iscritti e ricevuto solo 2 richieste di prenotazioni.

La grande occasione per Airbnb

La grande occasione per Airbnb si presenta nell’estate del 2008 quando è prevista a Denver una convention nazionale democratica a cui avrebbe partecipato anche Obama.

Anche in questo caso le stanze degli alberghi non sono abbastanza per ospitare tutti i partecipanti e risultano essere al completo già settimane prima dell’evento.

Gebbia, Chesky e Blecharczyk si mettono al lavoro e riescono a lanciare il nuovo sito 2 settimane prima della convention.

In breve tempo ottengono numerose inserzioni e altrettante prenotazioni, ma in questo modo il sito è un servizio gratuito che non permette a loro di guadagnare.

Decidono quindi di acquistare una grande quantità di cereali e di disegnare 2 confezioni ad hoc per la campagna elettorale del momento:

la prima con il marchio “Obama’s o’s” e la seconda con “Cap’n McCain”: una trovata pubblicitaria che gli avrebbe permesso di guadagnare più di 30.000 $.

web agency

I primi finanziamenti

A inizio 2009 arrivano i primi finanziamenti,

i tre ragazzi ribattezzano “Airbed & Breakfast” in “Airbnb” e decidono di mettere una percentuale di guadagno su ogni prenotazione.

Questo permette loro di iniziare finalmente a guadagnare dalla loro attività anche se i guadagni settimanali sono ancora troppo bassi.

Si recano a New York per incontrare i loro utenti, scoprono che i maggiori problemi derivano dalle foto delle inserzioni di bassa qualità e dalla presentazione di degli host poco curata.

Armati di macchina fotografica, si recano personalmente da ogni inserzionista per fare scatti migliori da pubblicare.

Questo ha portato ad un aumento di prenotazioni mensili di 2 o 3 volte superiori al mese precedente e al raddoppio del fatturato di Airbnb nella città di New York.

Gebbia, Chesky e Blecharczyk si sono resi conto che lo stesso problema frenava le prenotazioni anche in altre città del mondo come Parigi, Londra, Vancouver e  Miami.

Iniziano così ad ingaggiare fotografi professionisti che si rendono disponibili ad andare a fotografare gli spazi da pubblicare nelle inserzioni.

Un servizio costoso per Airbnb, ma dal successo immediato e che a partire dal lancio nel 2010 ha ottenuto risultati che a lungo termine hanno portato guadagni enormi (nel 2012 i fotografi freelance erano oltre 2000 impegnati a fotografare per più di 13000 annunci in tutti i continenti).

Le cose iniziano a migliorare,

oltre agli spazi condivisi, iniziano ad arrivare le inserzioni di interi alloggi in affitto,

a marzo del 2009 Airbnb può contare su circa 10.000 utenti registrati e 2500 inserzioni.

I finanziatori erano perplessi, ma alla gente comune il servizio piaceva molto!

Nel 2010 arrivano finalmente importanti finanziamenti,

Airbnb sancisce l’integrazione con Craigslist per andare a raggiungere il grande bacino di utenti interessati a vacanze alternative rispetto agli standard alberghieri,

e nel 2011 l’attore Ashton Kutcher investe un importo talmente significativo in Airbnb tanto da diventare membro del consiglio in qualità di consulente strategico.

Più personale e il primo ufficio

Finalmente i tre ragazzi possono spostare la sede lavorativa dal loro appartamento ad un vero ufficio!

Le cose migliorano, il sito ingrana e ottiene sempre più inscrizioni e contatti.

A fine 2011 si contano circa 5 milioni di prenotazioni in tutto il mondo e 6 mesi dopo la cifra è triplicata.

Per tutelare gli host che mettono a disposizione i loro spazi (stanze o case che siano), viene inserita un’assicurazione in loro favore e un servizio assistenza attivo h24/7.

Vengono aperte sedi e uffici Airbnb a Londra, Mosca, Parigi, in India e in Brasile, ma nonostante la grande espansione avuta a livello mondiale,

i tre fondatori hanno mantenuto uno stile di vita sobrio, hanno continuato a lavorare e fatto in modo che sia loro che i loro dipendenti potessero lavorare divertendosi:

negli uffici non mancano tavoli da ping pong, bar e mensa.

Nel 2012 arriva una release del sito:

viene inserita la funzione Wish List ed introdotta la possibilità di salvare i luoghi preferiti contrassegnandoli con un cuore al posto della più classica stella questo fece aumentare del 30% il coinvolgimento degli utenti.

Insomma, Airbnb diventa un sito più coinvolgente e simile ad un vero e proprio social.

A partire dal 2013 Airbnb ottimizza i propri servizi adattandoli ai dispositivi mobili, dà la possibilità agli host di creare annunci e caricare foto direttamente da smartphone e tablet tramite l’app, propone immagini più grandi, mappe e un design più accattivante.

Nel 2014 viene rielaborato il logo che combina visivamente un cuore, un segnaposto e la “A” di Airbnb: marchio che è diventato simbolo immediatamente riconducibile a ciò che rappresenta.

Nel 2015 le inserzioni presenti sul sito sono oltre 2 milioni in più di 190 paesi in tutto il mondo.

Airbnb oggi è uno strumento usato sia da giovani che da persone più adulte, vengono affittate tutte le tipologie più disparate di spazi: dalla semplice stanza alla casa sull’albero, dall’isola privata alle barche, alle grotte ecc. a prezzi normalmente inferiori dal 30 all’80% rispetto alle tariffe degli hotel.

Un mezzo di condivisione di spazi, di connessione tra persone in tutto il mondo sempre più affermato e ancora in grande espansione.

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